In questo articolo puoi scoprire come il COVID-19 ha cambiato i tuoi clienti e delle tendenze a breve/medio termine che possono esserti molto utili.

Solitamente non pubblico articoli riguardanti news o la cui valenza può non essere sempre attuale. Ovvero a breve/medio termine. In questo articolo faccio un’eccezione perché i dati che ti riporto ti possono essere davvero molto utili.
Possono essere molto utili alla tua attività, che sia online oppure che non ci sia ancora online.
Difatti, il COVID-19, la pandemia ed i lockdown hanno cambiato le persone.
Non dico però, come chi fa perché di parte (in vari modi, ndr) che “il mondo non sarà più come prima“, oppure che “tutto tornerà ad essere uguale“. Non possono e non possono dirlo perché è una situazione nuova in un contesto storico nuovo.
Sono solo ipotesi, magari anche motivate ma senza un riscontro di dati.
4 dati riguardanti i consumatori ed il COVID-19
Quello che è sicuro è che, sia che duri o che non duri nel tempo, ad ora, qualcosa è cambiato, ha influito ed influirà i consumatori a breve e medio termine. Avere dei dati ti permette anche di creare una strategia basata sui dati.
Di seguito riporto 4 dati recenti (Dicembre 2020), molto interessanti e staticamente attendibili forniti da McKinsey. Dati estrapolati da un sondaggio riguardante il sentimento dei consumatori italiani durante la recente fase della pandemia di Coronavirus.
Sicuramente non sono dati proprietari e quantitativamente rilevanti, e, anche se cercherò di diversificarli il più possibile possono non essere idonei/specifici per tutte le tipologie di attività. Però possono esserti molto utili per farti capire cosa devi fare per adeguarti ai consumatori. Tuoi possibili clienti.
Oppure per fare qualche innovazione alla tua attività. Di sicuro per “tenere il passo” e fare programmi a breve/medio termine.
Fino al 30% delle persone continuerà a comprare online

La quarantena, e gli altri provvedimenti utilizzati per contrastare la pandemia causata dal COVID-19, hanno obbligato le persone a stare a casa. A parte che al supermercato ed in altri pochi luoghi, non è stato permesso andare altrove.
Non solo di pane vive l’uomo.
Durante il lockdown, grazie al web, le persone però hanno potuto continuare a comprare prodotti fisici o digitali. Non solo cibo.
Sia se le persone, causa le restrizioni, hanno scoperto la comodità di internet per fare cose che prima facevano fisicamente, sia se hanno cominciato a comprare online, in futuro lo faranno maggiormente. Di media l’aumento è dal 10% al 30%, ma, praticamente tutti i settori sono in aumento.
Guardando meglio questo dato, quello che emerge di interessante è che i settori salute salute e bellezza, gioielleria e cibo d’ asporto/con consegna a domicilio hanno la maggiore crescita.
Ovvero:
- Se hai un’attività che fa ristorazione e se non offri cibo d’asporto e consegna a domicilio la concorrenza ti porta via clienti;
- Le persone non hanno timore a spendere cifre ragguardevoli online, mettile in condizione di farlo in sicurezza però;
- Sei hai una palestra ingegnati, le persone possono fare attività fisica da casa, non sempre servono attrezzi professionali, durante il lockdown c’era chi faceva il personal personal trainer “one to one” online, se non in questo modo trova altri metodi per diversificare.
Inoltre, in percentuale, dal 15% al 60%, in base il settore, i consumatori, tuoi clienti, pensano di acquistare di più solo online.
Serve alla tua attività avere una presenza online ed essere trovata su Google? Datti una risposta.
Il 66% delle persone hanno cambiato negozi o modi di acquistare

Pensando alle attività, vedendo il dato che il 66% delle persone ha cambiato negozio/metodo di acquisto in una nuova situazione, la mia opinione è che questo è causato dalle stesse attività. Dall’immobilismo che molto spesso hanno in varie forme, sia online che offline.
Analizzando i dati reali, e non in base la mia opinione, i motivi principali che hanno spinto le persone a cambiare brand/metodo d’acquisto sono, in ordine d’importanza:
- Valore (67%);
- Convenienza (49%);
- Disponibilità (35%);
- Qualità organica (24%);
- In base lo scopo (15%);
- Salute/igiene (8%).
Il dato molto interessante, che deve interessarti a medio/breve termine se hai un’attività è l’igiene, un nuovo fattore di valutazione da parte dei consumatori, dei tuoi possibili clienti. Anche lo scopo (attività che aiutano altre piccole attività locali o cause, ad esempio) è preso in considerazione.
Ho premesso questa sezione dicendo che “secondo il mio parere” le persone hanno cominciato a comprare altrove a causa l’immobilismo delle attività.
Per farti capire perchè l’ho detto, domandati se, ad esempio, anche solamente tramite social network hai fatto sapere ai tuoi clienti, anche potenziali, se:
- Dai la massima priorità alla qualità, ai metodi di consegna e li hai adattati al periodo;
- Stai continuando a fare offerte;
- Hai sempre gestito correntemente il magazzino mostrando solo i prodotti disponibili ed aggiungendo nuovi prodotti, utili alle persone per il momento storico;
- Doni una parte del ricavato ad attività messe peggio della tua, o se hai fatto qualcosa per la comunità durante l’epidemia;
- Hai utilizzato scrupolosamente tutte le misure per prevenire il contagio da Coronavirus.
Da quello che ho visto personalmente, la presenza online durante la pandemia di varie attività ed aziende è come se si fosse fermata. Per questo ho parlato di immobilismo.
Il 60% delle persone pensa di tornare alla normalità il secondo trimestre 2021

Un dato che per te può essere più importante, strategicamente pensando a breve e medio termine, è quello che il 60% delle persone pensano di tornare alla routine abituale nel secondo trimestre del 2021.
Se hai un’attività, questo dato ti può permettere, ad esempio, di:
- Anticipare gli ordini;
- Programmare anticipatamente campagne pubblicitarie;
- Fare previsioni di investimenti.
In questa sezione non mi dilungo. Non solo perché non esistono “ricette magiche” per tutti ma anche perchè credo nella fantasia e capacità che ha nel fare il suo lavoro ogni professionista/imprenditore.
Ci sono segnali di crescita di spesa, più pronunciati in base il settore

Anche se la vita non è per tutti tornata alla normalità pre Coronavirus, ed anche se, come ho appena riferito, il 60% delle persone pensa di tornare alla normalità nel secondo trimestre 2021, ci sono settori/tipologie di prodotti in cui è in crescita l’aspettativa di spesa a breve termine da parte dei consumatori.
Giustamente, qualsiasi persona che ha un’attività potrebbe dirmi: cosa m’interessa se crescono attività non del mio settore o prodotti che non realizzo/vendo?
Puoi diversificare gli introiti ed adattarti!
Anche senza doverti reinventare, fare nuove attività o riconvertire la produzione, se non necessario. Inoltre, bisogna sempre tener presente che il mondo non si ferma causa Coronavirus. Anche se le persone circolano di meno.
Le categorie dei settori e tipologie di servizi con una crescita più rilevante dell’aspettativa di spesa sono:
- Servizi di cura degli animali domestici (+31%);
- Servizi per la cura personale (+27%);
- Viaggi con la propria macchina (25%);
- Arredo ed elettrodomestici (+16%);
- Abbigliamento (+15%);
- Fitness e benessere (+15%);
- Cura e bellezza (+13%);
- Cibo da asporto e consegna a domicilio (+12%);
- Calzature (+12%).
Preciso che i dati sopra riportati riguardano l’aspettativa di spesa rispetto l’inizio della “crisi” causata dal Coronavirus. Ovvero possono essere numeri relativi pensando ad anno su anno.
Però sono un opportunità.
Se la tua attività è in un settore sopra riportato e/o offre le tipologie di servizi in crescita appena riportate evita l’immobilismo. Fatti ad esempio le domande ipotetiche che ho sopra riportato. Se fosse il caso evolvi la tua strategia web.
Se la tua attività può svolgere servizi o fare prodotti correlati puoi pensare ad una diversificazione, a fare collaborazioni con altre attività e/o promuovere i vantaggi della tua attività.
Sicuramente con questi dati puoi farti venire delle idee per accontentare i consumatori. Quindi per avere più probabilità di fare clienti.
Conclusione e considerazioni finali
Concludo l’articolo dicendo che, anche se questi dati sono dati validi solo per un breve periodo temporale, non si discostano di molto da altri dati riportati da altre fonti molto attendibili durante la pandemia.
Per te e la tua attività, di sicuro, possono essere dati interessanti, ma, sopratutto, ti possono essere utili per comprendere meglio i consumatori e come la tua attività può adeguarsi alla situazione.
Sicuramente, purtroppo, quanto scritto non per tutte le attività è utile.
C’è chi ha già chiuso, ci sono settori in cui diversificare è impossibile se le aziende non hanno “le spalle larghe” ed altri motivi, anche geografici, particolari. Se la tua attività fa parte di queste eccezioni sappi che mi spiace molto. Davvero.
Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti e condividi l’articolo che può essere utile anche ad altri proprietari di attività.
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