In questo articolo ti dico perché non ti conviene l’headless ecommerce, sopratutto perché non conviene ad una piccola/media attività che vende online.

Una tendenza relativamente nuova alla vendita online è l’headless ecommerce che, dalla narrazione che viene fatta online è quasi osannato come “il futuro certo” dell’ecommerce.
Non è così.
La narrazione dell’headless ecommerce non è realistica se non è obiettiva e non di parte. Ovvero se non vengono valutati i principali vantaggi e svantaggi e se non si pensa a chi vende online.
Prima di dire altro però, dato che non tutti lo sanno sanno, ti dico cos’è l’headless ecommerce.
L’headless ecommerce all’atto pratico è l’esportazione dei prodotti che si vendono in un ecommerce su altre piattaforme web ed i prodotti possono essere comprati direttamente sulle piattaforme, senza passare dall’ecommerce.
Ad esempio, se tramite un ecommerce è possibile creare un Instagram Shop, con l’headless ecommerce si potrebbe permettere alle persone di comprare tramite Instagram senza visitare l’ecommerce.
Di seguito puoi trovare una breve analisi imparziale dei vantaggi e degli svantaggi dell’headless ecommerce e puoi capire in autonomia perché non ti conviene.
Vantaggi dell’headless ecommerce
Sicuramente, l’headless ecommerce ha dei vantaggi. Sopratutto se si pensa all’esperienza d’acquisto da parte delle persone.
Riprendendo l’esempio degli Shop di Instagram infatti, in teoria, per una persona è più comodo vedere un prodotto direttamente su Instagram e comprarlo da li, senza uscire dall’applicazione.
Ovvero, questa diversificazione di vendita dell’headless ecommerce potrebbe permettere di aumentare le vendite.
Dato che il percorso d’acquisto sarà più semplice per le persone.
Ho appena scritto per specificarlo “in teoria” riferendomi al percorso d’acquisto e “potrebbe permettere” riferendomi all’aumento delle vendite non per niente. Non esclusivamente perchè non ci sono dati attendibili/autorevoli a dimostrazione.
Non possono esistere dei vantaggi a priori dell’headless ecommerce, come non possono esserci degli svantaggi/difetti a priori.
Bisogna analizzare il contesto.
Svantaggi dell’headless ecommerce
Chi, anche perché di parte, vuole enfatizzare i vantaggi dell’headless ecommerce potrebbe continuare a fare storytelling enfatizzando i vantaggi del percorso d’acquisto semplificato per le persone.
Oppure l’ipotetico aumento delle vendite che potrebbe derivare dalla diversificazione dei touchpoint di vendita.
Senza analizzare se possono esserci svantaggi, che possono rendere l’headless ecommerce non conveniente (investimento inutile, ndr) o vantaggioso, sarebbero solo argomentazioni verosimili e non reali, dette per assecondare una tesi.
Metodi di pagamento
Il contesto reale riguardo i vari touchpoint che si creerebbero vendendo direttamente dalle piattaforme, anche se potrebbe esserci una miglior esperienza d’acquisto ed una riduzione del funnel di vendita, andrebbe ad incidere anche sui metodi di pagamento.
I metodi di pagamento delle persone. Che hanno preferenze a riguardo.
Ovvero, le piattaforme possono permettere alle persone di usare solo “quel metodo di pagamento” che magari non usano. Oppure, non possono avere metodi di pagamento idonei per i prodotti venduti tramite l’headless ecommerce.
Oltre a questo, chi vende su varie piattaforme deve tenere in considerazione i costi delle commissioni dei metodi pagamento, che possono non essere ottimali.
Complessità e gestione
Sicuramente, attuando l’headless ecommerce aumenterebbe anche la complessità nella gestione dei pagamenti/della fatturazione. Avendo più metodi di pagamento da dover controllare.
Non è l’unica complessità correlata alla gestione che c’è con l’headless ecommerce.
Ancora riguardo i metodi di pagamento, la complessità dell’headless ecommerce aumenta anche per fare le impostazioni dei metodi di pagamento.
Se i metodi di pagamento delle piattaforme su cui si vende sono proprietari e/o con sede estera c’è inoltre la complessità della gestione della fatturazione, l’adeguamento fiscale in base al paese della fatturazione per eseguire la riscossione dei crediti.
Un ecommerce per poter essere definito tale inoltre deve avere dei prodotti in magazzino, se gestiti tramite l’ecommerce è semi automatizzata la gestione del magazzino. O totalmente automatizzata se si ha un impresa 4.0.
Vendendo i prodotti in più piattaforme aumenta la complessità della gestione del magazzino. La sincronizzazione tra rimanenze in magazzino, la disponibilità nell’ecommerce e la disponibilità definita sulla piattaforma può non essere automatica (se non ci sono le API idonee, ndr).
Costi
Un ecommerce con funzionalità di headless ecommerce non è un ecommerce come, ad esempio, un ecommerce con WooCommerce.
Anche se WooCommerce potrebbe essere adattato con funzionalità di headless ecommerce.
Sicuramente però, che sia fatto con WordPress, con Magento, con altri CMS o tramite codice personalizzato i costi di realizzazione di un headless ecommerce aumenterebbero molto. Rispetto ad un ecommerce normale.
Giustamente, chi realizzerebbe l’ecommerce ci metterebbe (molto) più tempo e dovrebbe avere esperienze di programmazione superiori alla media.
Il costo di realizzazione di un headless ecommerce diminuirebbe affidandosi a piattaforme web.
Il costo però ne risentirebbe nel corso del tempo, il rapporto qualità/prezzo e direttamente il ritorno dell’investimento sarebbe peggiore rispetto ad un ecommerce normale.
Fare un headless ecommerce da come si può capire, dato che i canali di vendita aumenterebbero in proporzione alle piattaforme di vendita usate, non vorrebbe dire fare un ecommerce. Sarebbe una sorta di “gestionale” per vari ecommerce.
Ovvero si dovrebbero gestire più cose.
Di conseguenza aumenterebbe il prezzo di gestione. Od il tempo impiegato per la gestione.
Solo per diversificare il prezzo in base alla piattaforma, per avere lo stesso utile in base le commissioni dei pagamenti si dovrebbero fare calcoli ed impostare prezzi differenti.
Per fare una cosa fatta bene, per diversificare in base la piattaforma di vendita (ed anche per la SEO, ndr), si potrebbero/dovrebbero anche diversificare le descrizioni dei prodotti, ad esempio. Richiederebbe tempo e/o denaro.
Riguardo i costi faccio presente infine che, le piattaforme, anche se ora gratuite, in futuro potrebbero applicare dei costi sulle vendite.
Dati di prima parte e branding
Nel web marketing – e per un attività – i dati di prima parte ed il branding sono, rispettivamente, sempre più importanti ed essenziali.
Permettendo alle persone di comprare su piattaforme web tramite l’headless ecommerce si andrebbero a perdere molti dati di prima parte che l’attività potrebbe riutilizzare in futuro.
Se non lo sapessi ti dico che, quando mi riferisco all’utilizzo dei dati delle persone non mi riferisco a violare la privacy.
Le aziende possono usare i dati di un ecommerce, come un qualsiasi sito web.
Legittimamente, tramite consenso, i dati di prima parte che ha un ecommerce dei suoli clienti possono essere usati per fare iniziative di marketing di vario tipo ed anche per personalizzare l’esperienza d’acquisto delle persone. Per essere più in linea con gli interessi delle persone.
Cosa molto importante per ecommerce che vendono prodotti consumabili, o che hanno molti prodotti che possono interessare alle persone. Anche se hanno già acquistato una volta.
Prodotti che non siano, ad esempio, una stufa che una persona compra una volta nella vita.
Se l’ecommerce di stufe avesse anche altri oggetti per l’uso quotidiano della casa i dati di prima parte gli sarebbero utili. Potrebbe, ad esempio, mostrare in vari modi ai clienti che hanno comprato una stufa anche i tubi per la stufa.
Vendendo prodotti su altre piattaforme tramite l’headless ecommerce, se le persone acquistano prodotti non potresti, banalmente, mostrargli prodotti correlati ai loro acquisti precedenti oppure inviargli le offerte personalizzate per mail.
Il brand di un’attività è essenziale. Permette all’attività di distinguersi dalla massa enfatizzando non solo i suoi prodotti/servizi ma anche, banalmente, la qualità dei prodotti/servizi.
Pensando (anche) al web marketing il brand, oppure la marca, è essenziale per fare clienti di ritorno.
Non esiste solo il prezzo.
Tramite un esempio reale posso citarti l’ecommerce di Decathlon. I prezzi dei prodotti per lo sport sono più alti di molti prodotti di Amazon, ad esempio. Anche la qualità è di gran lunga superiore però.
I prodotti dei brand di Decathlon non si trovano su Amazon. Oltre alla qualità dei prodotti l’assistenza clienti e la gestione dei resi delle taglie errate è comunque di primo livello.
Ovvero, stando a questo esempio, se Decathlon vendesse i suoi prodotti su Amazon, magari tramite l’headless ecommerce le persone cercherebbero i prodotti di Decathlon su Amazon.
Decathlon “perderebbe” il suo brand. Oltre a non avere dati di prima parte.
Cosa ti consiglio di fare
Seppur in questo articolo ti voglio far capire perché non ti conviene l’headless ecommerce, come ho annunciato, questo articolo è imparziale. Ho anche scritto varie diversificazioni ad i possibili problemi che possono esserci.
Sta a te valutare.
Ora però ti dico quello che ti consiglio di fare.
Ovviamente, non ti consiglio di fare un ecommerce con la caratteristica di headless ecommerce, allo stesso tempo però ti suggerisco di vendere i tuoi prodotti su piattaforme terze.
Almeno sulle piattaforme web che può gestire direttamente la tua attività.
Una via di mezzo, come già avviene oggi.
Ci sono molti metodi che permettono di automatizzare l’esportazione dei prodotti presenti sull’ecommerce in piattaforme come, ad esempio, Google Shopping, pagine Facebook, Instagram Shop ed altro.
Le persone compreranno i prodotti sul tuo ecommerce. Anche se potrebbe essere minore l’esperienza d’acquisto per le persone avresti vantaggi non indifferenti.
E tu, cosa ne pensi dell’headless ecommerce? Fammelo sapere nei commenti.
Ti serve un ecommerce che ti permette anche di esportare i prodotti su piattaforme web, ma che te li fa vendere direttamente, chiedimi un preventivo.
Se vuoi un headless ecommerce non posso esserti d’aiuto anche perché, come ho spiegato in questo articolo, ci sono troppi svantaggi per la tua attività, io non faccio cose che non garantiscono un ritorno sull’investimento.
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