Come Parla chi Vende e chi Compra Visibilità Online

Ecco perché ti sarà indispensabile conoscere almeno la base del linguaggio ed i termini usati da chi ti eseguirà il lavoro se vuoi un sito internet, la SEO o se vuoi fare pubblicità online.

capire il venditore di visibilità online
Il linguaggio di chi Compra e di chi Vende

Come a volte faccio, anche questo articolo è stato ispirato da casi reali, questa volta perfettamente visibili da tutti, solamente che non tutti capiscono cosa c’è dietro, indi per cui, come ho anticipato, per evitare fregature, se vuoi farti realizzare un e-commerce, un sito web, ottimizzarlo per i motori di ricerca, fare pubblicità online od altro devi imparare almeno la base dei termini legati a quello che andrai ad acquistare.

Più nel dettaglio questo articolo non è specifico riguardo un settore della visibilità online come lo sono stati altri, ma, vuole mettere in luce il divario che c’è tra comunicazione effettiva di chi vende visibilità online e tra quella percepita da chi necessita del servizio, mostrando degli esempi, che, seppur non riportino il nome dell’azienda o delle aziende che li utilizzano si capiscono chiaramente.

Una parola può avere vari significati, il contesto li fa cambiare

Chi vende un bene od un servizio, si potrebbe dire disonestamente, ma è sul filo della correttezza, a volte sfrutta il significato delle parole che non si conoscono, le semplifica, e molto spesso grazie immagini oppure pezzi di video fa credere cose che sono tutt’altro.

Qui l’esempio molto probabilmente è stato sotto gli occhi di tutte le persone che guardano la TV, non molto tempo fa veniva trasmesso uno spot che proponeva la realizzazione di siti internet “ottimizzati“, faceva vedere vari dispositivi mobili e intrinsecamente grazie a parole ed immagini faceva pensare a Google.

La parola ottimizzazione correlata a Google vuol dire solamente ottimizzazione per i motori di ricerca, un sito web la cui grafica si adatta perfettamente sia a computer che a dispositivi mobili però si chiama “responsive“, avere un sito web responsive non vuol dire necessariamente che sia ottimizzato per i motori di ricerca.

Purtroppo, appunto perché le persone o le aziende che hanno intenzione di portare il business online non conoscono il significato della parola “responsive” ne viene usata un’altra, la quale può far credere altro.

In pratica viene offerto un sito web responsive, il quale, oltre non essere del tutto compatibile con dispositivi mobili quello realizzato da quell’azienda dato che utilizza tecnologia flash [NdR], lo fa praticamente qualsiasi persona del settore che realizza siti web e che sta al passo con i trends dell’utilizzo di internet da parte della gente, purtroppo una delle fregature maggiori è che non è un servizio con un costo una tantum ma si paga un abbonamento annuale, quei soldi potrebbero essere investiti sempre nell’attività online per fare campagne pubblicitarie, per ammodernare il sito internet o semplicemente potrebbero essere risparmiati.

Il fattore più negativo però, come gli ecommerce venduti come professionali è che in pratica viene venduto un sito internet non completo, anche se può essere scritto nel contratto è una fregatura.

Il risultato è simile, il metodo diverso

Il secondo esempio che propongo in questo articolo è più facile che lo conosca chi un sito internet lo ha già, ma, comunque viene utilizzato molto sia online che sui media tradizionali e probabilmente è ben risaputo da tutti, è la famosa “prima pagina su Google“.

Infatti, se molti venditori dicono di offrire un servizio che garantisce la visibilità in prima pagina su Google, a parte il fatto che la prima pagina su Google non è garantita neanche tramite la pubblicità anche se è un obbiettivo molto più facile da raggiungere, quello che solitamente propongono però è una campagna pubblicitaria con Google AdWords, la pubblicità di Google.

Qualsiasi azienda o persona sentendosi offrire una campagna pubblicitaria capisce subito che avrà un costo e questo può scoraggiarla a contattare chi offre il servizio, sopratutto se non ne conosce i vantaggi e se non sa che è economico, si paga solo se porta visite e che una percentuale delle visite si trasformano in clienti del servizio od acquirenti del prodotto, almeno che quest’ultimi siano davvero scarsi.

Tornando però all’argomento dell’articolo, sicuramente per chi acquista il servizio c’è una bella differenza fra comprare una prima pagina su Google (che poi prima non lo è di sicuro) tramite posizionamento a pagamento ed organico, nel primo caso la visibilità va sempre pagata nel secondo va mantenuta occasionalmente, ma su questo non mi dilungo dato che ho già riferito quale può essere il costo della SEO annuale.

Parla come il tuo interlocutore

In conclusione di questo articolo il primo consiglio che voglio darti se hai intenzione di comprare un servizio di visibilità online è quello di imparare a conoscere, informandoti (WikiPedia può andare bene), i termini legati al servizio che andrai ad acquistare, non solo:

  • Anche se vedi l’offerta in una pubblicità, prima di comprare qualsiasi cosa informati dettagliatamente tramite il sito web in cosa consiste l’offerta e chiedilo a chi la propone, tramite email, tramite il form per il preventivo, di persona od i metodi disponibili;
  • Cerca di risparmiare, ma allo stesso tempo cerca di avere un ottimo servizio, se ti serve un sito web, ad esempio, di recente ho riportato un motivo della differenza di prezzo di siti web, non sempre risparmiando si fanno affari;
  • Cercando di risparmiare ma allo stesso tempo di avere il miglior lavoro svolto possibile confronta varie proposte e preventivi, non tutti giocano con il significato delle parole, io ad esempio sono limpido.

Concludo l’articolo dicendo che in questo articolo non ci sono solo parole, ma: dato che amo fare quello che faccio, personalmente ci tengo se le persone non sono scoraggiate a farlo causa questi individui, la passione di chi vi farà il lavoro è più difficile da valutare ma è un buon metodo per capire se chi vi fa un lavoro lo fa solo per soldi o se più vi renderà soddisfatti più lo sarà lui/lei; dico anche sdrammatizzando che per fortuna i social network non si fanno (ancora) pubblicità nei canali tradizionali, altrimenti si vedrebbe (vedrà?) anche di peggio.

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