In questo articolo puoi scoprire perché non devi impostare il targeting di Google ADS quando realizzi una campagna pubblicitaria con Google ADS.

Un principio basilare della pubblicità di Google ADS, se pensata per un buon rendimento, anche se gli obiettivi di business/pubblicitari sono diversi, è che, dev’essere fatta:
- Alle persone giuste;
- Nel momento giusto;
- Che si trovano nel posto giusto.
Questa contestualità basilare che deve avere la pubblicità fatta online è paragonabile ai micro moments. Anche se, quest’ultimi riguardano solamente il momento.
Contestualità della pubblicità che può essere migliorata anche – ma non esclusivamente – impostando un targeting di pubblico che vede gli annunci pubblicitari.
Le persone giuste.
Detto questo potresti pensare, o potresti aver letto online, che il targeting demografico di Google ADS è essenziale impostarlo (se puoi, in base tipologia di campagna pubblicitaria, ndr) quando realizzi una nuova campagna pubblicitaria con Google ADS.
Non è così. Di seguito scopri maggiori dettagli.
Le supposizioni personali ed i clienti attuali non sono dati
A parte consigli non fondati che potresti ricevere, magari detti solo perché, giustamente, il targeting degli annunci è importante, i motivi principali per cui potresti voler impostare il targeting di Google ADS possono essere 2.
- Supposizioni personali;
- La demografia dei clienti attuali;
Ebbene, sarebbe un errore, non sarebbero decisioni guidate dai dati.
Nel web marketing, di conseguenza con Google ADS, le decisioni devono essere prese in base ai dati.
Sicuramente, le supposizioni personali anche se acute, ragionate ed intelligenti, potrebbero essere sbagliate. Impostando il targeting per una campagna di Google ADS appena la si realizza in base a supposizioni non si saprebbe se le supposizioni fossero giuste.
La demografia dei clienti attuali non è detto che sia anche la demografia dei clienti futuri. Oppure di tutti i possibili clienti.
Ovvero la campagna Google ADS potrebbe portare meno nuovi clienti.
In entrambi i casi, giustamente ed ovviamente (per ottimizzare la campagna pubblicitaria, ndr), nell’ottimizzazione della campagna, impostare vari targeting demografici in base ai dati raccolti è utile. Non subito però.
Utile ma non strettamente necessario in varie situazioni (e non modificabile su campagne intelligenti, ndr), dato che, con l’intelligenza artificiale Google ADS mostra meno la pubblicità ai vari target di persone che non portano un ritorno a chi si fa pubblicità.
Non solo un ritorno economico.
Un ritorno in base alla strategia di business, a quella pubblicitaria ed alla strategia di offerta.
Limiti la portata della campagna e Google ADS
Impostando un targeting demografico su una nuova campagna pubblicitaria di Google ADS, non solo limiteresti il numero di nuovi clienti, come ho detto nella sezione precedente.
Si limiterebbe anche la potenziale portata della campagna pubblicitaria e di Google ADS, per due motivi correlati tra loro:
- Il pubblico potenziale diminuirebbe impostando una tipologia specifica di targeting;
- Visto (anche) che le persone non riconosciute come in un potenziale target che hai impostato potresti escluderle e, dato che Google ADS potrebbe non conoscere con precisione la demografia di tutte le persone, la portata potrebbe essere limitata ulteriormente.
Senza prima avere dati che non dicono il contrario il problema principale è che, il potenziale pubblico limitato in partenza potrebbe rendere.
Non solo, grazie alla machine learning i dati del targeting accumulati da Google permettono anche l’ottimizzazione della spesa pubblicitaria, da parte di Google.
Spero che tu abbia compreso i motivi del consiglio basilare che ti ho dato in questo articolo, ovvero perché non devi impostare il targeting a nuove campagne su Google ADS.
Quello che puoi fare, e che ti è utile farlo, anche in ottica di un’ottimizzazione di Google ADS successiva, è mettere segmenti di pubblico in osservazione.
Potrai appunto osservare i segmenti di pubblico ed intervenire successivamente.
Eccezioni a parte
Dato che, coerentemente, dico spesso che nel web marketing non esiste “il metodo” o “la cosa da fare” a priori, concludo l’articolo dicendo che non impostare il targeting per nuove campagne Google ADS è la cosa che per il più delle volte va fatta.
Però, possono esserci delle eccezioni.
Eccezioni in cui, per forza di cose, il targeting su Google ADS va impostato. Questo dipende perlopiù dagli obiettivi di business e, conseguentemente, dalla tipologia di campagna utilizzata.
L’esempio reale più banale per cui è necessario impostare il targeting di Google ADS su nuove campagne pubblicitarie è il remarketing. Con gli annunci di retargeting.
Come dice il nome stesso della tipologia degli annunci (retargeting) sono ideati per essere visti visti nuovamente da persone in un target specifico.
Banalmente, ad esempio, sono annunci che possono essere utili se indirizzati a persone che hanno visitato il carrello degli acquisti ma non hanno comprato. Oppure per fidelizzare clienti esistenti, che caricano su Google ADS tramite una lista di nominativi.
Spero che questo articolo ti sia stato utile per capire perché, in linea di massima, non devi impostare il targeting di Google ADS sulle nuove campagne pubblicitarie.
Se ti serve chi ti realizza e/o gestisce una campagna pubblicitaria con Google ADS chiedimi un preventivo senza impegno, dicendomi i tuoi obiettivi e le tue necessità.
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