In questo articolo dico perché non deve interessarti troppo la copertura totale, la potenziale portata, il pubblico potenziale, ecc., non solo della pubblicità su Facebook.

Per introdurre questo articolo faccio un paragone che ho fatto non molto tempo fa, così ti puoi fare subito un’idea di quanto c’è scritto e dell’esattezza dello stesso:
Immagina di vendere preservativi, se esponi un cartellone pubblicitario in una scuola elementare avrai “vasto” un pubblico potenziale, ma nessuno comprerà il tuo prodotto.
Tralasciando il fatto che qualcuno potrebbe pensare che potrebbe essere una strategia di marketing per vendere preservativi a mamme o maestre che frequentano la scuola, questo esempio estremizzato può calzare a pennello ai dati relativi alla copertura totale mostrati (anche) dalla pubblicità fatta con Facebook.
Generazione di aspettative
Anche i social network fanno il loro business, e, parlando di “copertura totale“, “potenziale portata“, “pubblico potenziale“, o simili, come lo potrebbe fare un qualsiasi consulente di web marketing o agenzia web che realizzano servizi web, campagne pubblicitarie o servizi di visibilità online.
Si, è un dato di fatto che, ad esempio, un’azienda che non era su Facebook quando realizza una pagina aziendale su Facebook è potenzialmente raggiungibile da milioni di italiani, per professionalità e per non generare false aspettative però va detto necessariamente che non tutte le persone online sono possibili clienti, ovvero bisogna suddividere la copertura totale in utile ed inutile.
Dati reali
Senza dilungarmi sulle spiegazioni, sopratutto perché questo articolo è fatto per farti comprendere effettivamente quanto è detto, ovvero è informativo e non formativo, tramite degli screenshot reali ti mostro che la copertura totale, in questo caso di Facebook, può essere, e per la maggior parte di micro, piccole o medie aziende è inutile:

Tramite lo screenshot sovrastante puoi notare la copertura del messaggio trasmesso dalla pubblicità e l’inutilità di tutta quella copertura in base le azioni svolte dalle persone, ovvero la copertura è aumentata di una percentuale pari a quattro zeri e l’interazione è solo raddoppiata.
Viceversa, un messaggio pertinente ad un pubblico interessato al messaggio stesso è più facile che non faccia disperdere risultati ed investimento pubblicitario, seppur con dati minori di campagne appena avviate:

La copertura in base varia in base agli obiettivi
Probabilmente la generazione di aspettative attiva un processo mentale che fa sì che le persone si scordino delle cose davvero importanti, nel caso specifico, sono le persone interessate a quanto offri che sono davvero importanti per la tua attività.
Più persone visualizzano il messaggio pubblicitario, su Facebook ma non solo, non vuol dire più risultati.
A costo di essere ripetitivo dico che, anche per la pubblicità su Facebook l’impostazione di obiettivi è la partenza, far vedere la pubblicità od il sito web a più persone possibile pensando che si generino più risultati non è un obiettivo, è spreco di denaro.
Visto che online praticamente tutto è misurabile, anche se non è mai stata fatta pubblicità su Facebook, similmente al metodo che permette di fare una campagna AdWords senza dati storici è possibile indirizzare l’investimento pubblicitario per fare in modo che renda maggiormente.
Se per te fosse troppo difficile impostare la pubblicità su Facebook e se ti servisse qualcuno che ti gestisca la pubblicità su Facebook od una consulenza contattami senza impegno.
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