Quando Non Ascoltare i Consigli di Google ADS

In questo articolo ti dico quando non devi ascoltare i consigli di Google ADS e perché può essere dannoso abilitare l’applicazione automatica dei consigli.

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Non ascoltare a prescindere i consigli di Google ADS, fatti domande e valuta.

I consigli di Google ADS sono una funzionalità molto utile della piattaforma pubblicitaria di Google, funzionalità che permette di applicare in poco tempo dei suggerimenti che possono migliorare le campagne pubblicitarie.

Fatto sta che, oltre a non essere l’ottimizzazione di Google ADS, i consigli forniti dalla piattaforma pubblicitaria di Google possono anche essere deleteri per il rendimento della pubblicità online.

In parole povere, raggiungere un punteggio di ottimizzazione del 100% su Google ADS non vuol dire che la campagna rende maggiormente.

Raggiungere un punteggio di ottimizzazione del 100% su Google ADS non vuol dire che la campagna rende maggiormente.

Difatti, i consigli forniti da Google ADS non prendono in considerazione (non sanno nello specifico, ndr) il modello di business della tua attività e, possono non prendere in considerazione e/o non sanno il rendimento dei dati storici che possiedi.

Modello di business dell’attività

Tralasciando l’ovvietà che ogni attività è diversa in base al modello di business, anche se dello stesso settore, a parte casi particolari, come ad esempio le campagne pubblicitarie per hotel Google ADS non conosce il modello di business dell’attività.

Com’è l’organizzazione del contatto con i clienti. Allo stato pratico.

L’organizzazione del contatto con i clienti che può essere il supporto, oppure, riguardante Google ADS il metodo, od i metodi, con il quale un’attività genera nuovi clienti.

Ovvero, Google ADS potrebbe suggerire tramite i consigli, ad esempio, di aggiungere estensioni di chiamata, di località oppure sitelink.

Ebbene, non tutte le attività generano i clienti tramite il loro sito web. Oppure il sito web può non essere idoneo per Google ADS. Non tutte le attività possono accogliere clienti in sede – magari senza preavviso – per discutere di nuovi incarichi. Le prenotazioni telefoniche possono non essere accettate da tutte le attività, non è sempre disponibile personale dedicato.

Questo fa sì che se, tra i consigli di Google ADS fosse presente, ad esempio, “aggiungi sitelinkil consiglio non sarebbe utile in base il modello di business dell’attività. Anche se il punteggio di ottimizzazione di Google ADS non fosse al 100% il guadagno sarebbe il medesimo. Non ci sarebbe uno spreco di budget e potrebbero essere evitate scocciature.

Quanto sopra ovviamente vale anche per l’applicazione automatica dei consigli.

Senza una revisione manuale contestualizzata all’attività, al modello di business ed in base al rapporto che ha l’attività con potenziali clienti, l’applicazione automatica dei consigli di Google ADS potrebbe essere rovinosa per le performance.

Anche se il punteggio di ottimizzazione risulterebbe al 100% il riscontro sarebbe minore e/o potrebbero esserci scocciature prevenibili.

Dati storici precedenti

I dati – correlati a Google ADS – sono essenziali.

Google ADS, maggiormente da quando fa utilizzo di strategie di offerta basate sulla machine learning utilizza i dati accumulati in precedenza, od anche “dati storici“, per migliorare le performance delle campagne in base alla tipologia di strategia di offerta.

I dati storici però non li ha solo l’apprendimento automatico di Google ADS però. Anche l’esperienza di utilizzo di Google ADS permette di valutare tramite dati (storici) certi tipi di impostazioni suggerite.

Impostazioni che potrebbero essere dei consigli di Google ADS.

Fatto sta che, certi consigli potrebbero andare in contrapposizione con il rendimento anche se si hanno dati storici accumulati nell’esperienza.

Oppure anche dati storici accumulati da una campagna.

L’abilitazione della rete dei siti partner di ricerca potrebbe essere l’esempio principale. Potresti aver fatto campagne abilitando i siti partner ed aver visto che non rende.

Oppure potresti averla già abilitata su una campagna, averne valutato lo scarso rendimento ed averla disabilitata. Ma il consiglio potrebbe apparire nuovamente dopo un tot di tempo.

Cosa fare con i consigli di Google ADS

Leggendo questo articolo dovresti aver capito la relativa utilità effettiva dei consigli di Google ADS per una campagna pubblicitaria fatta con la piattaforma pubblicitaria di Google.

Voglio comunque riassumere il tutto in due frasi.

All’atto pratico, quello che devi fare con i consigli di Google ADS è:

  1. Valutarli singolarmente in base la tua attività, il modello di business e la tipologia di campagna;
  2. Non attivare l’applicazione automatica dei consigli di Google ADS.

Per completezza dico anche che, i consigli di Google ADS possono essere utili per prendere ispirazione per fare test.

Difatti, anche se si hanno dati storici provenienti dall’esperienza, non tutte le tipologie di attività sono uguali e google ADS cambia continuamente.

Riprendendo l’esempio fatto a metà articolo, i siti partner di ricerca a volte rendono bene. Anche per campagne pensate esclusivamente per la rete di ricerca.

Non testando non si potrà sapere se rendono o meno.

Cosa ne pensi dell’articolo, hai capito perché ti suggerisco di non ascoltare ciecamente i consigli di Google ADS? Fammi sapere cosa ne pensi.

Ti serve un consulente che ti realizzi, ottimizzi e gestisca una campagna pubblicitaria su Google ADS che ti dia consigli contestuali alla tua attività? Chiedimi un preventivo senza impegno.

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